[FREE #35] Il batching anche per lo spazio fisico
Non esiste solo il task batching e, infatti, lo stesso principio può essere applicato alle email, al riordino dei file digitali, alla creazione dei contenuti. E anche allo spazio fisico.
Il verbo to batch ha il significato di raggruppare in lotti o ordinare in lotti.
Nel mondo informatico, il batching è una tecnica utilizzata nel processo di elaborazione dei dati e, in particolare, si verifica quando vengono elaborate grandi quantità di informazioni in un unico lotto, piuttosto che elaborare ciascuna informazione singolarmente. Questo processo di raggruppamento consente di ridurre il tempo di elaborazione e di aumentare l’efficienza del sistema.
Nel nostro caso, l’esempio più diffuso di batching riguarda il task batching, ovvero una tecnica di gestione del tempo che consiste nel raggruppare insieme diverse attività simili e svolgerle tutte insieme (nello stesso blocco di tempo), piuttosto che affrontarle separatamente in momenti diversi della giornata o della settimana.
Ciò può ridurre il tempo totale necessario per completare le attività, ma soprattutto è una tecnica che ci permette di risparmiare un sacco di energia mentale perché si limita il continuo cambio di contesto (quando continuiamo a saltare da una cosa all’altra senza nessuna logica).
Il task batching si può applicare seguendo diversi percorsi di attenzione impostati con criteri diversi, unendo date di scadenza da un lato e logiche richieste dalle attività dall’altro.
Te ne parlo perché è importante comprendere che le logiche per raggruppare – le attività ma non solo – possono essere molto diverse tra loro.
Non esiste solo il task batching e, infatti, lo stesso principio può essere applicato alle email, al riordino dei file digitali, alla creazione dei contenuti o alla consultazione delle informazioni.
Vale anche per gli oggetti fisici che fanno parte del nostro spazio di lavoro.
Se abbiniamo la forma del nostro spazio e l’intenzione di raggruppare gli oggetti, ecco che possiamo creare la zona degli appunti o dei messaggi (con, ad esempio, telefono, blocco, penne o post-it), della corrispondenza, della cancelleria, dei raccoglitori… Vari raggruppamenti che aiutino la nostra mente a ridurre il numero dei salti da fare quando si ha bisogno di una certa cosa.
Guarda il tuo spazio di lavoro: che cosa potresti semplificare?
Fai caso alla disposizione degli oggetti, delle attrezzature o degli accessori e inizia a pensare ai raggruppamenti, al batching, che potresti fare. Pensa all’azione che lega gli stessi accessori e segui lo stesso principio un po’ ovunque nello spazio che ti circonda.
Lo stesso principio si adatta anche ai cassetti, alle scatole e agli scaffali. Sarà più semplice ricordare la collocazione se c’è una logica che riunisce gli oggetti con un fine simile.
Il limite è solo la fantasia
Come molte altre persone, ho iniziato a sperimentare alcune cose che si possono fare con il supporto dell'intelligenza artificiale (in particolare all’interno di Notion).
Sto utilizzando l'AI in modo molto "acerbo" e di certo non mi sognerei mai di generare un testo, fare copia/incolla e utilizzarlo così com'è per riempire il mondo dei contenuti a caso. Non tanto per il risultato più o meno buono, ma proprio per la totale assenza del processo di maturazione che bisogna affrontare quando si decide di comunicare.
Rimane il fatto che l'intelligenza artificiale mi lascia addosso un enorme senso di stupore, meraviglia e anche una sorta di spavento.
Penso che possa essere davvero utile per svolgere al meglio tantissime professioni, senza focalizzarsi inutilmente sul mondo dei contenuti.
Nel video, realizzato con il mitico Andrea Ciraolo che ringrazio, abbiamo preso quattro esempi diversi da mettere in pratica nel lavoro, nella scuola e nello studio in generale.
Nella parte finale, infatti, trovi un paio di esempi su cosa è possibile generare in pochi secondi.
Non tutte le persone sono uguali e non tutte hanno lo stesso approccio creativo. Ecco perché in pochi istanti si può avere un supporto per creare inizi di storie da far completare ai bambini, generare parole o frasi che poi andranno disegnate o usate in diversi lavoretti, migliorare dei piani di studio e, perché no, chiedere all'AI di generare delle domande sul testo che stiamo studiando per vedere se abbiamo compreso l'argomento.
Ma non solo, è anche possibile:
provare a cambiare lo stile di un testo;
farsi aiutare a scrivere le formule dei database di Notion;
cambiare la valuta o le unità di misura;
fare un controllo ortografico prima di inviare un'email;
coinvolgere gli studenti per fare ricerche oppure convalidare quello che emerge dai risultati generati dall'AI;
scegliere una dieta diversa e magari internazionale;
pianificare un viaggio;
generare tabelle in parte compilate e in parte vuote.
Potrei continuare all'infinito con altri esempi, ma il punto è che l'AI riesce a essere di supporto solo se abbinata a un approccio corretto verso ciò che vogliamo ottenere.
«La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane» (Italo Calvino)
Fantasia e concretezza.
🎥 Ecco il video!
Tranquilli, dopo spiana… (perché pensare troppo in là nel tempo non aiuta a lavorare meglio)
«Quanto manca?»
«10-15 minuti.»
«Non ce la faccio più!»
«Dai che tra poco spiana!»
«Adesso mi fermo...»
«Resisti che si vede la cima!»
Ahhh, le dolci bugie della montagna… che hanno lo scopo di proiettarci nel futuro (in cima), dimenticando e superando le fatiche del presente (le temutissime salite).
Pensare all’obiettivo finale per portare a termine quello che stiamo facendo e superare il sovraccarico o le difficoltà del momento è davvero utile oppure no?
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