[#45] Una valigia chiamata tempo
«Il minimalismo (digitale) non è scarsità; è abbondanza espressa in modo sano.»
Un proverbio indiano dice che ogni persona viene al mondo con una valigia piena di un certo numero di respiri a disposizione.
Respiri non tutti uguali; a volte viviamo dei momenti rilassanti, altri più faticosi e altri ancora che ci lasciano senza fiato.
Ho sentito questo detto più volte nel corso degli ultimi mesi grazie all’insegnante di yoga che ci aiuta a massaggiare il nostro corpo, dentro e fuori, proprio grazie alla respirazione.
E ogni volta penso ai diversi legami che ci sono tra la valigia dei respiri e quella del tempo. Legami che mi riguardano più da vicino e che hanno a che fare con il nostro modo di lavorare e di organizzarci.
In fondo, ognuno di noi nasce con una valigia piena di una certa quantità di tempo.
Tempo che dovrà essere destinato, nella maggior parte dei casi, anche al lavoro.
Con la libera professione, in particolare, il tempo è un aspetto molto critico da considerare. In un attimo sembra di avere tantissimo tempo a disposizione e l’attimo dopo si lavora in costante affanno.
Guardando il percorso che ho fatto fino a oggi, l’aspetto per me più utile riguarda la capacità di far scendere in campo una continua media tra tempo, cose da fare ed efficacia di quello che porto avanti.
Non una media qualsiasi, ma una media ponderata.
Ogni X ha per forza di cose un coefficiente di importanza diverso, che varia da persona a persona.
Per quanto mi riguarda non posso dimenticare la parte numerica che mi permette di portare avanti quello che faccio (con il piccolo e trascurabilissimo dettaglio di riuscire a mantenermi 😃), ma nemmeno la parte sentimentale o anche solo di divertimento.
La partita Iva non è altro che un apostrofo rosa tra le parole “l’imponibile”.
L’imponibile per fare in modo di ricordare i numeri che servono nella mia vita, non uno di più e non uno di meno.
Rosa per non dimenticare il perché sono arrivata fino a qui, le emozioni e i sentimenti che ancora mi fanno battere forte il cuore.
Prima che ti venga un picco glicemico, voglio solo dire che è importante lavorare in continua ricerca della propria media ponderata.
Per farlo, serve necessariamente allenare la capacità di fare spazio.
Spazio che aiuta ad allontanare quei pensieri dannosi che a volte ritornano.
«Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?»
E, purtroppo, quando i pensieri neri tornano nella mente, finiamo per essere l’unica causa degli “incendi” delle nostre giornate lavorative. Siamo proprio noi che incasiniamo il nostro modo di lavorare.
Proprio come in Die Hard - grazie Bruce! - certe idee sono dure a morire, soprattutto quando queste disapprovano tutto ciò che non è paragonabile a un duro lavoro. E, di fatto, non fanno altro che estrarre la parte negativa dalla parola produttività.
La produttività è come il lievito madre, ha bisogno di cure costanti e di regole da seguire per rimanere ponderata.
Che cos’è il lievito madre?
«Un impasto di farina e acqua sottoposto a una contaminazione spontanea».
Dalla definizione di Wikipedia, sostituisci farina e acqua con “tempo” e “intenzionalità” per mettere le basi al tuo modo di lavorare.
Immagina la produttività - o più in generale il tempo che dedichi al lavoro - come se fosse una vaschetta del ghiaccio.
Hai un numero preciso di blocchi all’apparenza tutti uguali che possono contenere un numero limitato di cose/preferenze/idee/priorità.
Dovrai trovare il processo che ti consenta di riempire i blocchi, tutti o in parte, affinché si crei una certa uniformità.
Senza tralasciare una media ponderata che ti aiuti a mantenere l’equilibrio, evitando che la vaschetta inizi a oscillare. Dovrai lasciare andare il superfluo e trattenere le tue priorità.
Che cosa vorresti mantenere nella vaschetta?
In alcuni blocchi non devono mancare quelle azioni che oggi sembrano un peso, ma che in realtà porteranno dei benefici nel lungo termine.
Come puoi investire alcuni blocchi del tuo tempo per ottenere un effetto moltiplicatore che ti porterà più vantaggi in futuro?
Cosa puoi lasciare andare oggi per vivere meglio il tuo tempo?
Investire nel modo corretto permette di guadagnare molti interessi come:
tempo
idee
creatività
benessere
spazio
equilibrio
Non è un aspetto che riguarda solo la parte economica. C’è l’imponibile, ma anche l’apostrofo rosa che abbiamo visto prima.
C'è la nostra valigia del tempo.
Pensa a tutte le ore che sprechi per svolgere attività ripetitive, per dare le stesse informazioni, per scrivere le stesse cose, per cercare file, documenti o cartelle che si trovano ovunque. Pensa a tutte le attività che causano ansia e frustrazione, innescando una procrastinazione senza fine.
Pensa alle volte in cui ti racconti la storia del trovo tutto nel mio disordine.
Tutto ruota attorno alla domanda che arriva dal libro L'almanacco di Naval Ravikant:
Come puoi investire il tempo oggi per avere degli interessi domani?
Tempo investito per:
delegare
formare le persone
automatizzare dei passaggi
imparare una nuova competenza
comprendere che cosa eliminare
definire le priorità
Tutto questo incrociato con gli ingredienti che abbiamo a disposizione e che ci salvano dai sovraccarichi:
chiudere i lavori in ingresso
delegare
ottimizzare
automatizzare
eliminare
Inizia da qui: prendi i punti visti sopra e scrivi tutto ciò che ti viene in mente.
È importante farlo non tanto come promemoria, ma perché l’atto di scrivere ci aiuta a chiudere - il più possibile - tutti quei cerchi aperti nella nostra mente che mantengono i pensieri su cose che sono ancora irrisolte. Cose che, se teniamo nella nostra mente, faranno da fiammifero e scateneranno il caos delle nostre giornate.
«Il minimalismo (digitale) non è scarsità; è abbondanza espressa in modo sano.» (Emotional Clutter)
Organizzazione digitale
Prendere appunti con il metodo Cornell: dai corsi alle riunioni
Molte persone seguono corsi o partecipano a eventi di ogni tipo, online e offline. Non solo, sono sempre più diffuse le piattaforme che propongono videocorsi su un'ampia gamma di argomenti.
Continuare a seguire corsi tanto per seguirli e pensare di accumulare conoscenza solo con la quantità non ha molto senso. È molto più importante riuscire a cogliere l’essenza di ciò che apprendiamo per poi rendere concrete solo le nozioni più rilevanti per noi.
Per riuscire a mantenere questa essenza, torniamo a scuola e utilizziamo il metodo Cornell per prendere appunti mentre seguiamo video, corsi, eventi o anche quando partecipiamo alle riunioni.
Possiamo farlo su carta o con un’applicazione, l’importante è abituarsi a rafforzare l’uso del metodo fino a quando non penseremo più a come prendere appunti perché avremo già un processo consolidato.
🖥️ Bit & Byte
A volte, il mondo dei tool è un grande caos. Invision chiuderà a fine anno mentre Freehand passa a Miro.
Novità in casa Todoist: hanno inserito la vista calendario nei progetti (che va ad aggiungersi a quella a lista e a board). Per il momento, è legata solo a ogni progetto ed è un passo in avanti notevole per la gestione a blocchi.
Per chi ha voglia di creare il proprio Funko Pop 😅… qui un form che aiuta a generare il prompt con Microsoft Designer.
📖 Bit & Learn
Organizza file e cartelle del tuo computer
Ignorare il desktop del tuo computer non è una buona soluzione e vuol dire avere un costante segnale che richiama in modo silente la tua attenzione.
Se vuoi iniziare a mettere ordine tra file e cartelle, il corso completo è pronto per te :)
📍Risolvi il fastidioso problema della disorganizzazione digitale
Cornalba, gennaio 2024
La valigia del nuovo giorno.
Con stima nerd,
Debora
Grazie Debora, bellissima email del sabato mattina, assieme al caffè. Mi è piaciuto molto come hai raccontato il tempo che passa, legato alla valigia dei respiri. Hai parlato nel linguaggio di chi ama e segue lo yoga. Inizierò a prendere gli appunti con il metodo cornell che non conoscevo, forse cosi i mille fogli in giro per i cassetti avranno una loro dignità. Poi trasferirli su notion sarebbe perfetto. Buon lavoro e a presto.