[FREE #18] Pensiero focalizzato e diffuso
Non ci manca niente. Strumenti, dati, argomenti… Eppure facciamo sempre più fatica a gestire fonti, informazioni o idee.
Amo approfondire tutto ciò che in qualche modo riguarda la gestione della conoscenza.
«Abbiamo accumulato un’enorme massa di informazioni a cui è possibile avere accesso. Ma queste informazioni, per il loro mero essere accessibili, non divengono automaticamente conoscenza.» Wendell Berry, L’unico mondo che abbiamo
Non ci manca niente. Strumenti, dati, argomenti… eppure facciamo sempre più fatica a gestire fonti, informazioni o idee.
Maryanne Wolf, nella prefazione del libro Come leggere, pone l’attenzione su questo punto:
«Ogni circuito di lettura si svilupperà e/o si atrofizzerà a seconda dell'enfasi propria del mezzo o dei mezzi utilizzati. Se il mezzo dominante favorisce processi veloci, orientati al multitasking e adatti a grossi volumi d'informazioni, come accade con il digitale, minor tempo e attenzione verranno allocati alle funzioni cognitive e riflessive più lente che richiedono tempo, compromettendo così i processi di lettura profonda. Anche se questi processi hanno precedentemente formato il cervello rendendolo esperto nella lettura attraverso il mezzo della stampa, un circuito di lettura plastico cambierà come risultato dei processi favoriti o scoraggiati dal mezzo più usato. Il principio biologico-culturale è questo: o lo usi o lo perdi. Un circuito di lettura esperto non è un dono permanente; piuttosto, è costruito e ricostruito da ciò che prevale nel suo ambiente e dall'intenzione e dagli scopi del lettore rispetto alla lettura.»
Come sempre, la soluzione non è eliminare la tecnologia, ma imparare a conoscerla.
Non partire dagli strumenti, ma capire cosa c’è dietro.
Comprendere come acquisiamo nuove informazioni.
Mettere in atto dei meccanismi che favoriscano i processi di lettura profonda.
Questi due punti si ritrovano negli studi di Barbara Oakley, professoressa di ingegneria alla Oakland University e alla McMaster University. Autrice di numerosi testi, ha creato anche diversi corsi dedicati alle modalità di apprendimento e forse il più famoso è Learning How to Learn, disponibile su Coursera.
Uno dei concetti più importanti riguarda la necessità di ricercare un equilibrio tra:
Un pensiero focalizzato: quando ci concentriamo su un aspetto in particolare, con un obiettivo specifico.
Un pensiero diffuso: quando lasciamo che la mente vaghi liberamente senza un piano.
Una modalità aiuta l’altra. Con la prima ci sforziamo di trovare soluzioni, studiare un tema specifico, entrare in profondità rispetto a un problema; con la seconda e con la mente più libera, riusciamo a guardare dall’alto la situazione in generale e fare nuove connessioni.
La chiave è qui: far collaborare comprensione e creatività.
Avete presente la Tecnica del Pomodoro? O comunque il continuo passaggio tra lavoro focalizzato e pausa? Si basa su questo concetto: Focus + Relax.
Qui un breve video sulle due modalità di pensiero:
Non vedo l’ora che mi arrivi il libro di Tiago Forte, Building a Second Brain. Non dovrebbe mancare molto e condividerò con voi le mie riflessioni.
Per approfondire:
1. Abbiamo parlato di giardino digitale:
https://presentedaremoto.it/giardino-digitale/
2. Abbiamo visto come sfruttare la serendipità degli strumenti:
https://t.me/s/alumedifare/999
Che cosa significa serendipità? Ce lo spiegano William Holden e Audrey Hepburn (dal film Insieme a Parigi):
Weekly digest
Elogio degli strumenti:
https://www.linkedin.com/pulse/elogio-degli-strumenti-o-forse-debora-montoli/
È uscito il podcast di APOI, Un mondo di organizzazione:
Un motore di ricerca specifico per programmatori e sviluppatori:
https://you.com/code
Un motore di ricerca contro le Fake News:
https://fakebusters.app/
Lo-fi for Cats (Only) ~ lofi hip hop mix:
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Ecco un insieme di accessori che possono aiutarci a organizzare meglio lo spazio di lavoro:
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